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E noi paghiamo…

Giovedì 2 ottobre all’università statunitense di Harvard si è tenuta l’annuale cerimonia dedicata alla scienza più bizzarra, in cui sono stati assegnati gli Ig Nobel: premi che incoronano le ricerche più stravaganti svolte in ambito scientifico.
Gli Ig Nobel, assegnati da 18 anni dalla rivista “Annals of Improbable Research”, sono un’istituzione nel mondo scientifico, al punto che i ricercatori sono pronti a pagare di tasca loro pur di poter assistere alla cerimonia, tra applausi, gag e lanci di aeroplanini di carta, che quest’anno è stata tenuta dal vero premio Nobel per la Chimica nel 1976 William Lipscomb.
Ad ognuno dei vincitori è stato concessa la possibilità di parlare per 60 secondi. Un’occasione per ringraziare, ma soprattutto per spiegare cosa ha fatto, come lo ha fatto e soprattutto perché: in effetti a volte quest’ultima domanda sorge spontanea, tenendo conto dell’assurdità di alcune ricerche.
A tenere alta la bandiera dell’Italia, in questa edizione, è stato Massimiliano Zampini dell’Università di Trento, che insieme a Charles Spence di Oxford ha ricevuto l’Ig Nobel per la Nutrizione. I due hanno modificato elettronicamente il suono prodotto da una patatina fritta per far credere alla persona che la stava mangiando che era più fresca e croccante e, alla fine, sono davvero riusciti ad ingannare chi ha partecipato all’esperimento.
Il premio per la Pace è andato alla Commissione federale d’etica per la biotecnologia nel settore non umano della Svizzera e cittadini svizzeri, per aver adottato il principio legale che le piante hanno una propria dignità.
Il premio per l’Archeologia è stato preso da Astolfo G. Mello Araujo e José Carlos Marcelino dell’Università di San Paolo, Brasile, per aver misurato come il corso della storia, o almeno il posizionamento dei reperti di uno scavo archeologico, può essere modificato dall’azione di un armadillo vivo.
Quello per la Biologia a Marie-Christine Cadiergues, Christel Joubert e Michel Franc dell’Ecole Nationale Veterinaire di Tolosa, Francia, per aver scoperto che le pulci che vivono sui cani possono saltare più in alto di quelle che vivono sui gatti.
Per la Medicina, Dan Ariely della Duke University, Usa, per aver dimostrato che i medicinali placebo dal prezzo elevato sono più efficaci di quelli che costano poco.
Il premio per le Scienze Cognitive a Toshiyuki Nakagaki della Hokkaido University, Giappone, Hiroyasu Yamada di Nagoya, Giappone, Ryo Kobayashi della Hiroshima University, Giappone, Atsushi Tero di Presto JST, Giappone, Akio Ishiguro della Tohoku University, Giappone, e Ágotá Tóth dell’Università di Szeged, Ungheria, per aver scoperto che le muffe che vivono nel fango riescono a trovare il percorso più breve tra due punti all’interno di un labirinto.
Quello per l’Economia, a Geoffrey Miller, Joshua Tybur e Brent Jordan dell’Università del New Mexico, Usa, per aver scoperto che il ciclo ovulatorio di una ballerina di lap dance professionista influisce sulla quantità di mance da lei ricevute.
Per la Fisica, a Dorian Raymer della Ocean Observatories Initiative presso la Scripps Institution of Oceanography, Usa, e Douglas Smith della University of California, San Diego, Usa, per aver provato matematicamente che ammassi di fili, di capelli o praticamente di qualunque altra cosa si aggroviglieranno inevitabilmente formando dei nodi.
Quello per la Chimica è andato a Sharee A. Umpierre dell’Università di Porto Rico, Joseph A. Hill dei Fertility Centers del New England, (Usa) e Deborah J. Anderson della Boston University School of Medicine and Harvard Medical School Usa, per aver scoperto che la Coca-Cola è un efficace spermicida e Chuang-Ye Hong della Taipei Medical University, Taiwan, C. C. Shieh, P. Wu e B. N. Chiang, di Taiwan, per aver scoperto che non lo è.
Ed infine, quello per la Letteratura a David Sims della Cass Business School, London, Uk, per il suo studio “Tu, bastardo: un’esplorazione narrativa dell’esperienza dell’indignazione all’interno delle organizzazioni”.

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