L’innovazione dei trasporti passa per l’Italia

E’ da due anni che Silvio Berlusconi ha un solo chiodo fisso in mente: tornare al governo del Paese per riproporre il suo grande progetto di innovazione dei trasporti nazionali, a cominciare dalla Tav e dal ponte sullo Stretto. E adesso che ha ripreso possesso delle chiavi di palazzo Chigi, il Cavaliere è disposto a passare sopra tutto e tutti pur di terminare il suo disegno. Lo si è capito sin dalla campagna elettorale: l’affaire Alitalia lo ha praticamente tenuto impegnato giorno e notte. In prima battuta per evitare che la compagnia di bandiera fosse svenduta ai francesi, quindi per risolvere la questione dall’interno. Il prestito ponte (che altro non è che una ricapitalizzazione del capitale a fondo perduto) è servito per tamponare lo stato di crisi, prendendo ancora un po’ di tempo necessario a concludere la trattativa con la cordata italiana e, magari, d’intesa con Aeroflot, la compagnia russa tanto cara all’amico Vladimir Putin. Senza dimenticare che, abbandonata l’ipotesi francese, l’intervento statale (continua)

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Una risposta a “L’innovazione dei trasporti passa per l’Italia

  1. janejacobs

    Intanto gli Italiani hanno sborsato €300 milioni per tenere in vita un’azienda zombie che avrebbe dovuto fallire almeno 20 anni fa. Se questo e’ il liberismo di Berlusconi, speriamo che cambi presto ideologia!

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